Napoli. 110mila visitatori per la mostra “Sardegna Isola Megalitica. Dai menhir ai nuraghi: storie di pietra nel cuore del Mediterraneo”, che è prorogata sino al prossimo 19 settembre: dallo scorso 10 giugno, data di inizio dell’esposizione, un vero e proprio exploit per l’unica tappa italiana del percorso internazionale, che ha coinvolto il Museo Nazionale per la Preistoria e Protostoria di Berlino, il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo e il Museo Archeologico Nazionale di Salonicco. Nelle altre tre sedi, gli ingressi complessivi alla mostra sono stati 245mila, cui si aggiungono oggi i 110mila del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, confermando il successo della programmazione partenopea della mostra.
Promossa dalla Regione Autonoma della Sardegna-Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, con il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, la Direzione Regionale Musei della Sardegna e, per la tappa partenopea, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, l’esposizione ha ottenuto il Patrocinio del MAECI e del MIC e si avvale della collaborazione della Fondazione di Sardegna e del coordinamento generale di Villaggio Globale International.
La mostra, che ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica, rientra nel progetto di Heritage Tourism finanziato dall’Unione Europea con i fondi POR FESR SARDEGNA 2014/2020 (Azione 6.8.3).
L’esposizione è curata da Federica Doria, Stefano Giuliani, Elisabetta Grassi, Manuela Puddu e Maria Letizia Pulcini, con il coordinamento di Bruno Billeci e Francesco Muscolino. Nel comitato scientifico figurano Manfred Nawroth, Yuri Piotrovsky, Angeliki Koukouvou e Paolo Giulierini.
Il pubblico ha così apprezzato il percorso espositivo che, con quasi 200 reperti provenienti dai Musei di Cagliari, Nuoro e Sassari, racconta le antichissime culture megalitiche della Sardegna, tra cui anche quella nuragica, richiamando l’attenzione su aspetti spesso poco noti, seppur affascinanti, della preistoria sarda: dalle sepolture delle “domus de janas”, di epoca neolitica ed eneolitica, alle iconiche riproduzioni statuarie di “dee madri”, talvolta veri e propri capolavori artistici. Focus, ancora, sulle incredibili architetture dei nuraghi, che hanno caratterizzato l’Età del Bronzo nell’isola, sulle cosiddette “tombe di giganti” e sui contatti, a volte imprevedibili, tra civiltà soltanto geograficamente lontane. Tra i prestiti più importanti vi sono: i famosi bronzetti nuragici raffiguranti donne, uomini, guerrieri e animali; le spade votive; i modellini di edifici e navi; i monili e il vasellame e, ovviamente, presenza eccezionale, una delle celebri sculture in pietra dei Guerrieri di Mont’e Prama, sulla cui datazione vi è ancora ampio dibattito tra gli studiosi,
Per facilitare questo viaggio nella storia, l’esposizione è arricchita da ricostruzioni e approfondimenti grafici e multimediali, creando anche un legame con la Sezione Preistoria e Protostoria del MANN.
La proroga della mostra sino alla festività di San Gennaro è pensata, in particolare, per offrire alle scuole la possibilità di scoprire la cultura isolana tra antichi reperti e nuove tecnologie.
Anche l’experience Nuragica, presentata a corredo del percorso archeologico, sarà fruibile sino al 19 settembre. Il 4 settembre, in occasione della iniziativa ministeriale della Domenica al Museo, “Sardegna Isola Megalitica” e “Nuragica” si potranno visitare gratuitamente.
Confermata anche la partnership con i siti della rete Extramann per proporre un itinerario integrato fra l’esposizione sulla Sardegna e interessanti attrazioni turistiche partenopee.
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