E’ tornato “’o Capitano”. O meglio, “er Capitano”.Dipende. Nel primo modo lo chiamano i suoi uomini: quelli della Compagnia Carabinieri di San Gioacchino, ai piedi del Vesuvio. La pronuncia romanesca, invece, è quella più congeniale a lui: perché Giulio Mariani, l’ufficiale dell’Arma protagonista dei gialli del giornalista Giovanni Taranto, è “romano de Roma”.E, comunque lo si voglia chiamare, è un detective di quelli tosti e dal cervello fino. Lo dimostra anche in “Requiem sull’ottava nota” (Avagliano Editore), sugli scaffali dallo scorso 17 giugno. Questa volta “’o Capitano” (a noi, qui, fa più piacere chiamarlo così…) è alle prese con una indagine complicatissima e intricata che lo porterà a confrontarsi con tutti i gli aspetti dei clan della camorra vesuviana fino a metterne allo scoperto meccanismi e segreti. Faide e patti scellerati, organigrammi, gerarchie che vanno dalla più infima sentinella al boss assoluto, i grandi business del traffico di stupefacenti e del racket estorsivo, il pentitismo, alleanze e tradimenti, guerre e tregue, omicidi, raid, vendette, fino al terrificante reclutamento in massa dei minorenni, attratti come falene dalla luce assassina e ingannatrice del “falso oro” del potere mafioso. Come se non bastasse, in questo secondo giallo, il nostro detective della Benemerita si vedà complicare la vita da una raffica di delazioni anonime apparentemente incomprensibili.Sullo sfondo, ancora una volta, la vita di caserma, quella delle città del golfo, le tradizioni, il folclore e la filosofia del Vesuviano, che già avevamo ritrovato nel primo romanzo del cronista oplintino, “La fiamma spezzata” (Avagliano Editore, 2021). “Requiem sull’ottava nota” ha esordito ufficialmente al Festival del Giornalismo organizzato da Leali delle Notizie, in Friuli. Se ne erano avute indiscrezioni, già prima, al Festival del Giallo di Napoli. Qui, al Sud, invece, la prima presentazione in grande stile ha avuto luogo il 23 giugno presso la prestigiosa Galleria d’Arte Barbato, a Scafati, gestita da Franco Barbato e Marisa Nastro, presenti diversi ospiti noti del grande teatro, come Gea Martire, e della televisione, come Giovanni Caso (Un posto al sole) e Giampetro Ianneo. A moderare la serata presentata da Gianni Landi, la giornalista Stefania Falco, con la presenza dell’agente letterario Carla Fiorentino e le letture di Nadia Vitiello. Una serata particolarissima e affollata, durante la quale i numerosissimi intervenuti (fra i quali alti esponenti delle forze dell’ordine e della magistratura) hanno potuto degustare una serie di tisane rinfrescanti preparate dall’Erboristeria Paluna, tutte in tema con i personaggi del libro. Fra queste una dedicata al protagonista, e altre dai nomi sibillini: “Sisina”, “12” e “Pulicano”. Anche in questo il clima di mistero è stato avvincente.Si apre ora una intensa stagione di promozione in tutta Italia per questo nuovo giallo vesuviano.Nei prossimi giorni “Requiem sull’ottava nota” sarà al centro di una mattinata di incontri con l’autore, nell’ambito della “Settimana dello scrittore” organizzata a Torre Annunziata nel ricordo del grande Michele Prisco. Poi altre presentazioni in provincia, fra cui una alla Mondadori di Torre del Greco, quindi nuovo tour al settentrione, con avvio alla libreria Friuli di Udine. Questo romanzo, scrive in prefazione Franco Roberti, Procuratore Nazionale Antimafia dal 2013 al 2017, rappresenta “…un modo nuovo di raccontare la lotta per la legalità e la giustizia, guardandola in faccia, dall’interno. Fuori dal paralizzante giudizio sui mali di Napoli e della sua area metropolitana, che oscilla da sempre tra rassegnazione autoassolutoria all’ineluttabilità della camorra, e ottimismo consolatorio di chi spera che, prima o poi, il bene prevarrà sul male”.
Giovanni Taranto, giornalista specializzato in cronaca nera, giudiziaria, e investigativa, è stato l’autore di alcune delle più importanti inchieste sulla camorra del Napoletano. Tra i fondatori di Metropolis Network, dirige oggi il periodico “Social News” della onlus @uxilia, come condirettore. Dal 2019 al 2021 ha presieduto l’Osservatorio permanente per la legalità di Torre Annunziata.
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