giovedì 28 Novembre 2024
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Maxi frode nel settore dei rottami, 14 misure cautelari e sequestri per 10 milioni

Nola. In data odierna, all’esito di una complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Nola, il
Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha dato esecuzione, tra le province di Napoli, Salerno e Caserta, a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Nola nei confronti di 14 persone – imprenditori e prestanomi operanti nell’hinterland napoletano – a vario titolo indiziate di
aver costituito un’associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale mediante emissione e utilizzo di
fatture per operazioni inesistenti nel settore del commercio di rottami metallici.
Contestualmente è in corso di esecuzione un decreto di sequestro per un valore complessivo pari a oltre 10
milioni di euro, profitto dei reati di evasione, nei confronti degli autori della frode fiscale e dei beneficiari del
meccanismo evasivo.
Le attività di indagine, avviate nel 2019, hanno consentito di disvelare un articolato sistema illecito basato sulla
creazione di oltre 9 società “cartiere”, ossia prive di reale operatività, intestate a prestanomi, sulla presenza di
società “filtro” interposte tra le cartiere e i beneficiari della frode, sulla fatturazione di false operazioni di vendita
di rottami metallici e, infine, sul ritiro in contanti, in modo frazionato, presso ATM bancomat localizzati in tutta
la provincia partenopea, degli importi evasi.
Il sistema così realizzato ha consentito alle società beneficiarie, localizzate nel mezzogiorno d’Italia, di creare
costi fittizi da inserire in dichiarazione, sottraendo a tassazione complessivamente 43,7 milioni di euro più 9,6 milioni di I.V.A.
Il meccanismo evasivo ricostruito nel corso delle indagini è stato confermato durante le perquisizioni, eseguite
presso la società principale degli imprenditori ideatori della frode ove sono stati rinvenuti 50.000 € in contanti, nonché timbri e carnet di assegni riferibili alle varie società cartiere.
Il G.I.P. Presso il Tribunale di Nola ha, pertanto, disposto gli arresti domiciliari nei confronti dell’imprenditore
autore della frode, l’obbligo di dimora nel comune di residenza nei confronti di altri 3 soggetti, imprenditori e
dipendenti; l’obbligo di presentazione alla P.G. nei confronti di due impiegati che assistevano e supportavano
l’autore del meccanismo evasivo e il divieto di svolgere attività imprenditoriale e di assumere incarichi amministrativi nell’ambito di imprese, per la durata di un anno, nei confronti di 8 soggetti ritenuti essere
“prestanomi”.

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