Dalla viabilità allo sport, passando per il turismo, la cultura, l’ambiente. La lista civica “Per Somma”, che sostiene il candidato sindaco Giuseppe Bianco alle prossime elezioni comunali del 12 giugno a Somma Vesuviana, elenca i punti principali del programma, più volte spiegato ai cittadini nel corso della campagna elettorale. Il primo tema è quello di piazza Vittorio Emanuele III che, come più volte detto da “Per Somma”, «va restituita ai cittadini e agli esercizi commerciali». L’idea è quella di intervenire architettonicamente, demolendo la recinzione a muro, creando così ingresso “a raso” come nelle principali piazze italiane; dare la possibilità agli esercenti di ottenere spazi da dedicare alle loro attività, installando strutture da concedere a richiesta; costruire spazi pubblici comuni coperti, dotati di panchine per ripararsi dalle intemperie e predisporre zone attrezzate per lo svago dei più piccoli; installare un impianto di videosorveglianza.
Sull’ambiente, invece, “Per Somma” propone «una revisione completa del comparto ecologia-ambiente della città», con campagne civiche che rilancino l’azione della raccolta differenziata, il ritorno circolare di una parte di risorse della Tari per premiati i cittadini virtuosi.
Anche sullo sport, idee chiare: «È inimmaginabile che Somma Vesuviana non abbia una struttura sportiva fruibile dai propri cittadini. Noi proponiamo la realizzazione a Santa Maria del Pozzo del Polo Sportivo da intitolare a Diego Armando Maradona. In esso riqualificheremo il Nappi e progetteremo la piscina comunale nei locali ex Simmons. Recupereremo il campo da basket e rafforzeremo ed incentiveremo la partecipazione alle attività già presenti in loco». Peraltro, i candidati di “Per Somma” mettono in evidenza anche l’abbandono del campetto di Rione Trieste: «Non servono grandi risorse per affidarlo e farlo rivivere: deve diventare un punto di riferimento aggregativo per i ragazzi di Rione Trieste».
Sul turismo, tanti progetti: i principali sono il recupero delle Porte del Parco e di Santa Maria a Castello. «Le Porte del Parco chiuse, desolate ed abbondate sono una ferita aperta nel cuore della nostra città. Quell’area va recuperata e va fatto in fretta: proponiamo la messa in sicurezza e la riqualificazione di quell’area con giostrine per dare ai nostri piccoli lo spazio per i giochi a cui hanno diritto. Santa Maria a Castello è oggi un luogo abbandonato, desolato e desolante. Basta seguire l’esempio di Terzigno il quale, in un connubio forte con l’Ente Parco, ha riqualificato con un percorso ad hoc una parte della sua pineta. Noi siamo dello stesso avviso: Santa Maria a Castello deve rivivere».
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