Nola. Magistrati in sciopero al tribunale di Nola, la protesta contro la riforma Cartabia ha visto la partecipazione anche degli studenti del territorio, tra cui gli alunni del liceo Carducci e dell’istituto commerciale Masullo Theti, ai quali sono state spiegate le motivazioni dell’ampio dissenso. Allo sciopero ha partecipato circa il 70% dei giudici, sintomo di malcotento nei confronti di una riforma poco condivisa nell’ambiente delle magistratura. Le ragioni della protesta sono tutte indicate nella mozione unitaria approvata dall’assemblea straordinaria dell’ANM (associazione nazionale magistrati). Le perplessità riguardano soprattutto le “pagelle” dei magistrati e il metodo elettorale che secondo il “sindacato” dei giudici finirebbe per aumentare il potere delle correnti. Dopo dodici anni giudici e Pm tornano ad incrociare le braccia per cercare di modificare, prima dei decreti attuativi, la riforma Cartabia nell’ordinamento giudiziario e la nuova legge elettorale del consiglio superiore della magistratura. Nell’assemblea di oggi erano presenti avvocati, giornalisti e giuristi che hanno anche loro spiegato i vari “nodi” ancora da sciogliere in una riforma che lascia il settore Giustizia molto perplesso. «Abbiamo bisogno di tornare a comunicare bene» commenta il presidente della sottosezione di Nola dell’ANM Luca Pisciotta che spiega: «non scioperiamo per protestare ma per essere ascoltati». Pisciotta poi conclude: «Senza questo confronto è come approvare il contratto dei lavoratori senza ascoltare i sindacati».
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