Il legame madre-figlio è qualcosa di indissolubile e nasce proprio dai quei famosi nove mesi di gravidanza, si consolida durante l’allattamento e continua per tutta la vita. Durante la gravidanza, la donna deve seguire una alimentazione che garantisca i bisogni fisiologici e nutritivi legati alla maternità. Lo scopo della dieta, in questo periodo infatti, non è quello di far perdere peso alla mamma ma di garantire il completo nutrimento sia alla madre che al feto, sia in termini di macronutrienti che in micronutrienti. L’aumento di peso va sempre controllato in quanto l’incremento ponderale fuori misura, come pure il sottopeso, possono creare problemi alla gravidanza stessa. È sbagliato pertanto considerare esatto il detto popolare “mangiare per due”. Occorre prestare particolare attenzione ad un apporto energetico equilibrato e non eccessivo, distribuito nell’arco della giornata generalmente in cinque pasti. È previsto un fabbisogno calorico in più fino a 500kcal nel terzo trimestre della gravidanza. Proteine, grassi e carboidrati vanno sempre bilanciati, anche a seconda della situazione di partenza della gestante. Nello specifico, bisogna privilegiare grassi di origine vegetale piuttosto che animali, e i carboidrati complessi rispetto a quelli semplici. Non deve mancare un buon fabbisogno di ferro, calcio e vitamine del gruppo B in particolare la B9. Infatti è consigliato una supplementazione di acido folico per prevenire malformazioni al livello del feto, come la spina bifida nel bambino e anche di grassi essenziali come quelli della serie omega-3. Durante la gestazione inoltre, si consiglia alle donne in gravidanza di evitare il fumo di sigaretta, alcool e il consumo delle bevande nervine, come caffè, tè e cioccolato che possono far agitare il feto. Si consiglia inoltre, una attenzione particolare a lavare accuratamente tutte gli ortaggi e la frutta per evitare il rischio di toxoplasmosi nonché il contatto diretto con animali domestici. Se da un lato la gravidanza rappresenta un periodo importante per la donna ma anche di grande attenzione, la stessa va riservata durante l’allattamento. Durante l’allattamento che dura dai sei mesi a due anni, la nutrice oltre a seguire le medesime raccomandazioni della gravidanza, deve stare attenta anche ad alcuni alimenti che possono alterare, fino a rendere “cattivo”, il sapore del latte materno o addirittura scatenare intolleranze e allergie alimentari nel bambino, come cavolo, aglio, spezie, fragole, frutti di bosco, cacao. Deve anche idratarsi continuamente durante la giornata. Il bilancio idrico dunque, risulta aumentato rispetto a quello di una donna in condizioni fisiologiche normali. Inoltre, attraverso l’allattamento, il bambino riceve non solo le sostanze nutritive di cui ha bisogno ma anche anticorpi dalla madre. Riceve quindi la giusta protezione di base che serve a proteggere il neonato soprattutto nei primi mesi, in quanto il suo sistema immunitario non è ancora fortificato adeguatamente. Infine, durante la gravidanza e l’allattamento è possibile comunque consumare legumi, carne, pesce e uova, cereali, meglio se integrali, frutta e ortaggi, secondo il modello della dieta mediterranea. Quindi, come abbiamo visto, il legame madre-figlio nasce già dai primi mesi, e va nutrito con tutte le attenzioni che merita e di cui il bambino necessita per il suo corretto sviluppo e crescita.
A cura del Dott. Gerardo Massa, Biologo Nutrizionista, Perfezionato in igiene Alimentare, Nutrizione e Benessere
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