Napoli. Sarà una delle voci più belle del Mediterraneo ad aprire la stagione artistica al Tam di Napoli, mercoledì 30 marzo alle 21 Raiz & Radicanto porteranno in scena “Musica Immaginaria Mediterranea”. Un ritorno esplosivo e magico per Gennaro Della Volpe in arte Raiz che sarà accompagnato da un gruppo raffinato che arriva dalle terre della bella Puglia e porta con sè i suoni e l’ebbrezza di una regione incantevole. Questo spettacolo farà da apripista ad altri quattro appuntamenti musicali che seguiranno nelle prossime settimane al noto teatro napoletano.
Saranno sicuramente fortissime le emozioni che susciterà il concerto di domani sera, grazie ad uno stile musicale che porta con sè il seme della storia, che sa di antico e di passioni viscerali e che si sprigionano nell’energia contagiosa di Raiz. Ma la gioia di ritornare sul palco è tanta, dopo lo stop forzato imposto dalla pandemia, anche il pubblico non vede l’ora di poter godere della buona musica. É questo quello che proporrà il celebre artista con il suo gruppo: brani di qualità, ricercati, attentamente studiati. Napoli è un ricco giacimento artistico, interpreti come Raiz firmano opere di qualità e ossigenano i tessuti di un patrimonio musicale singolare nel mondo ma attraente. Tra i suoi progetti futuri un bellissimo omaggio a Sergio Bruni, monografia che uscirà il prossimo ottobre e che trova l’intesa artistica con il bel gruppo dei Radicanto, con i quali ci darà un assaggio domani al Tam. Non solo, Raiz nell’ intervista che abbiamo realizzato, annuncia un’altra speciale uscita prevista per il prossimo aprile.
Il Tam riapre con uno degli artisti più straordinari della musica italiana, cosa si prova nel ritornare a suonare in pubblico?
Un’emozione forte, gli artisti senza il pubblico non sono niente. Abbiamo provato a fare anche delle belle cose in streaming e c’erano anche tantissime persone che ci ascoltavano però è diverso dall’esibirsi dal vivo; la musica è una cosa molto fisica. Con i Radicanto il mio repertorio è di interpretazione: andiamo dal tango a Gragnaniello, Pino Daniele, Sergio Bruni e naturalmente anche canzoni mie e degli Almamegretta. C’è un filo rosso che lega questi brani, che non è solo la città di Napoli ma un sentimento mediterraneo più ampio e che noi ci divertiamo a cavalcare.
In cantiere un nuovo progetto musicale sempre con i Radicanto e un omaggio a Sergio Bruni, perchè questa scelta?
Per me è fare pace con una grande tradizione familiare, una scelta molto più personale di quanto si possa pensare. É un ritorno a casa, un omaggio alla cultura che mi ha visto nascere e che mi ha dato tutti gli strumenti per poter fare quello che faccio. Bruni è un grandissimo autore napoletano, uno dei pochi che guarda consciamente e incosciamente oltre le frontiere del golfo. Un modo mediterraneo di esporre la sua narrazione musicale, forse perchè non essendo napoletano di città si porta dietro un qualcosa della campagna, per me è una cosa meravigliosa: toglie quel modo vezzoso che spesso ha la musica classica napoletana e le restituisce una dimensione pastorale, autentica, più antica e questo mi piace moltissimo.
Nella sua carriera ha interpretato tanti stili musicali, è stato bravissimo a fondere i suoni del Mediterraneo. C’è ancora qualcosa che vorrebbe sperimentare?
Sono in uscita con un disco di brani inediti con gli Almamegretta. Anche quì siamo andati avanti con la nostra sperimentazione tra cantamusica mediterranea e musica elettronica. Come artista solista vorrei esplorare la dimensione tradizionale, capire fino in fondo cosa vuol dire essere un cantante mediterraneo.
Sanacore nel 2020 avrebbe compiuto 25 anni, ma purtroppo a causa della pandemia non è stato festeggiato questo traguardo come meritava. In futuro intende realizzare un omaggio al celebre album?
Con gli Almamegretta lo festeggeremo con il disco di inediti che uscirà ad aprile, si chiama “Senghe”. In effetti è il migliore modo per celebrare se stessi e Sanacore che è la parte fondamentale della nostra vulcaneria.
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