Torre Annunziata. Una notevole discrepanza tra i guadagni dichiarati ed il tenore di vita, introiti che arrivavano da accertate attività criminali anche questo è emerso da un’inchiesta effettuata dai militari Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata che ha portato ad un sequestro di beni, del valore complessivo stimato di oltre 600.000 euro, nei confronti di G.C. e del suo nucleo familiare. I finanzieri (agli ordini del colonnello Gennaro Pino) hanno effettuato verifiche sull’uomo titolare di una società immobiliare con sede nell’avellinese. Ed in particolare oggetto del sequestro, sono state: la totalità delle quote sociali della Guerriero Immobiliare S.r.l.s., avente sede legale e domicilio fiscale in Monteforte Irpino (AV); un’unità abitativa su 4 livelli ubicata nel Comune di Monteforte Irpino (AV); due appezzamenti di terreno di pertinenza della predetta unità
abitativa.
“Sotto il profilo soggettivo, sulla scorta delle molteplici condanne ricevute, alcune delle quali anche in via definitiva, il Tribunale ha ritenuto”, si legge nella nota firmata dal procuratore Nunzio Fragliasso, “in maniera assolutamente inequivoca, la stabile dedizione di G.C. ad attività criminose foriere di illeciti introiti, certamente di ingente valore e per un arco temporale di significativa durata.
Sotto il profilo oggettivo, gli articolati e capillari accertamenti patrimoniali svolti dalle Fiamme Gialle, relativi all’arco temporale ricompreso tra il 2002 e il 2020, hanno permesso di accertare come
il “proposto” fosse riuscito ad accumulare, in stridente sperequazione con i redditi dichiarati al Fisco,ingenti ricchezze in termini di asset societari ed immobiliari, ritenute dal Tribunale – sulla base di
plurimi e concordanti indizi – sproporzionate, non giustificate e provenienti da attività illecite.
In particolare, è emerso che la società immobiliare riconducibile a G.C. aveva ristrutturato, con finiture di lusso, un immobile di circa 250 metri quadri che nel tempo ha conseguito un considerevole
incremento di valore, determinato dal radicale mutamento subito, in netto contrasto con le apparenti limitate risorse finanziarie in capo a G.C. all’epoca della ristrutturazione del suddetto immobile”.
Sulla base dei presupposti soggettivi ed oggettivi emersi dalle indagini effettuate dai finanzieri della Compagnia di Castellammare di Stabia, la Procura di Torre Annunziata ha avanzato la proposta per l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale, accolta dal Tribunale di Napoli, che ha disposto il sequestro.
Il Tribunale, in particolare, ha ritenuto la mancata giustificazione dei redditi o di capacità patrimoniali elemento indicativo della riconducibilità dell’immobile al “proposto”, quale “soggetto abitualmente ed alacremente dedito al crimine, dal quale trae non solo mezzi di sostentamento, ma ingenti ricavi che, nel tempo, hanno incrementato il suo patrimonio”.
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