venerdì 22 Novembre 2024
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Bambini in sovrappeso: i consigli del nutrizionista per evitare l’obesità infantile

L’obesità in età pediatrica è un problema ancora troppo evidente nella nostra società. Cattive abitudini alimentari e scarsa attività fisica, sono all’apice dei fattori che incidono nell’insorgenza dell’obesità infantile.  La fascia d’età più preoccupante è quella che riguarda l’età scolare (da 4 ai 10 anni) e anche l’inizio dell’adolescenza (circa 11 anni). In Italia, il fenomeno sta assumendo le forme di una vera e propria epidemia con cifre allarmanti anche se non omogenee sul territorio nazionale. Secondo uno studio di qualche anno fa condotto dall’ospedale “Bambino Gesù” di Roma quasi il 21% dei bambini di età compresa tra gli 8 e i 9 anni, risulta essere in sovrappeso o obeso. Dal report emergono anche alcuni dati significativi sulle abitudini alimentari. In particolare, l’8% dei bambini salta la prima colazione, mentre il 25% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e/o verdura e il 41% che i propri figli assumono abitualmente bevande zuccherate e/o gassate.

Le conseguenze di un’obesità infantile sono diverse: accumulo di grasso al livello del fegato con conseguente steatosi epatica già in età pediatrica; incremento dei livelli di insulina con possibile rischio maggiore verso il diabete mellito di tipo 2; aumento di colesterolo cattivo e/o trigliceridi; aumento della pressione arteriosa; problemi ortopedici; alterazione del sonno e disturbi psicologici. Quindi se l’obesità è il prodotto di cattive abitudini alimentari e scarso movimento o in alcuni casi specifici di familiarità, appare evidente che il primo intervento da adottare non è una dieta restrittiva ma bensì aiutare il bambino o la bambina a modificare il proprio stile di vita gradualmente attraverso un programma di educazione alimentare. In questi casi è fondamentale coinvolgere il resto della famiglia per non far sentire il bambino a “dieta” come se stesse seguendo una cura.

Sono diverse le modifiche che possono essere apportate: il bambino deve innanzitutto fare almeno 5 pasti durante la giornata (3 pasti principali + 2 spuntini), evitando di “spiluccare” in continuazione. Si consiglia inoltre di ridurre l’assunzione di zuccheri semplici, merendine e snack ipercalorici ma poveri di nutrienti essenziali al corretto sviluppo del corpo. Bisogna preferire invece un frutto, uno yogurt o una merenda salata ma sempre ben bilanciata. Si può sostituire anche uno snack confezionato con un altro scegliendo però quello meno calorico e con un apporto di nutrienti più equilibrato. Inoltre, è importante variare sempre, sia a pranzo che a cena la scelta dei secondi e bilanciare le calorie degli altri pasti. È consigliato assumere a settimana: 2-3 volte il pesce, carne e legumi, 1-2 volte le uova e i prodotti di salumeria, 2 volte i formaggi. Preferire infine ma non ultimo, l’acqua alle bibite gassate e i cereali integrali a quelli raffinati. Bisogna quindi educare la persona fin dalla tenera età. Le scelte che facciamo da piccoli andranno ad influenzare le nostre abitudini alimentari future. Tutti questi piccoli comportamenti aiuteranno sicuramente i nostri bambini a crescere meglio!

A cura del dottor Gerardo Massa, Biologo Nutrizionista Perfezionato in igiene Alimentare, nutrizione e Benessere
Contatti:
Studio di Nutrizione Via Michelangelo Buonarroti 31 Casoria (NA)
Cell. 3351767364
Instagram: dott. gerardo_massa
Facebook: Dott. Gerardo Massa Biologo Nutrizionista

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