domenica 24 Novembre 2024
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S.Anastasia. Positiva al Covid partorisce in casa: aiutata dalla figlia piccola

Sant’Anastasia. É nata una nuova vita questa notte alle 3,45  nella cittadina anastasiana e in questo momento di emergenza e di notizie poco rassicuranti questa nascita è diventata nelle ultime ore un messaggio di speranza. É la storia di una 33enne del quartiere Starza che insieme alla sua famiglia da qualche giorno è risultata positiva al Covid-19. La donna incinta, quasi al termine della gravidanza, ha iniziato ad avvertire dei dolori alla pancia ed è bastato poco per capire di trovarsi in pieno travaglio. Mentre il marito era impegnato ad allertare ripetutamente i soccorsi la giovane, mamma già di due principesse, ha iniziato il travaglio in bagno da sola aiutata dalla prima figlia di soli 8 anni e dalla sua ginecologa Emilia Malagnino in collegamento telefonico. La donna, con la forza che solo una madre che sente i suoi piccoli in pericolo può possedere, è riuscita a dare alla luce una bellissima bambina trasformando un momento delicato e preoccupante in un’esplosione di gioia per lei e la sua famiglia. Giunti i soccorsi e constatato il buono stato di salute della puerpera e della neonata, entrambe sono state trasportate al II Policlinico di Napoli, anche se al momento sono state ricoverate in due reparti differenti. Una storia a lieto fine, che ci dimostra quanto sia grande la forza delle donne e soprattutto della piccola bimba che ha aiutato la mamma a far nascere la sua meravigliosa sorellina. «É dagli anni ’70 che un bambino a Sant’Anastasia non nasce in casa e questa notte in un momento così delicato è arrivata una bellissima principessa», ci racconta un familiare emozionato. Ma alla felicità della famiglia però si contrappone l’amarezza dei protagonisti di questa incredibile storia, la 33enne così ci racconta la sua vicenda: «Dalle 2,30 alle 3,30 io, fin quando ne ho avute le forze, e mio marito abbiamo ripetutamente chiamato i soccorsi, nessuno ci rispondeva» racconta la donna: «nel frattempo la mia ginecologa telefonicamente mi tranquillizzava e mi dava indicazione su cosa fare e come adoperarmi nel momento in cui sarebbe nata la bambina. Nel frattempo mio marito ha allertato anche i carabinieri. Naturalmente non è colpa dei soccorsi, il personale che poi è intervenuto a casa è stato gentilissimo ma la pandemia ha causato una situazione sanitaria insostenibile. Sono ricoverata in un reparto Covid e vedo medici e infermieri esausti, i campanelli suonano in continuazione. Mi auguro che questa esperienza serva tantissimo, la mia vicenda è paragonabile solo alle scene viste nei film. Con il Covid purtroppo si è soli, c’è bisogno di umanità» conclude esausta la giovane mamma. Noi auguriamo alle nostre due piccole ma grandi eroine di ritornare quanto prima a casa e festeggiare con papà e sorelline.

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