NAPOLI. L’ordinanza emanata l’11 agosto 2016 a Ventimiglia, in base alla quale sono stati incriminati alcuni volontari francesi, «colpevoli» di avere distribuito del cibo a migranti bisognosi, non ci lascia insensibili in quanti tradisce un principio elementare di umanità e solidarietà che dalla notte dei tempi è figlio della civiltà mediterranea.
Inoltre riteniamo che quando avvenuto sia indice di ristrettezza culturale, umana e soprattutto di una rimozione storica che ci riporta con la mente ai periodi più bui della storia europea.
L’Occidente deve mirare, anche ricordando il proprio passato coloniale, a porre rimedio all’emergenza emigrazione sia con politiche di accoglienza e inclusione a livello nazionale ed europeo, sia ripristinando condizioni di vita dignitose nei Paesi sfruttati, impoveriti o in guerra, affinché le persone non siano più costrette a partire o fuggire. Questo anche in rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani, la Convenzione di Ginevra sui rifugiati e la nostra Costituzione, per cui anche recentemente ci siamo battuti per la difesa e applicazione.
La strada indicata dalla Costituzione è quella della tutela “dei diritti inviolabili dell’uomo” e di “inderogabili doveri di solidarietà”, a questi bisogna attenersi!
Per questi motivi aderiamo alla manifestazione del 30 aprile a Ventimiglia.
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