venerdì 22 Novembre 2024
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Tripaldi: “Le dimissioni ritirate causano precarietà di cui Nola risente”

NOLA. Riceviamo dall’avvocato Mariafranca Tripaldi, consigliera comunale di opposizione a Nola una lettera sulla scelta del sindaco Geremia Biancardi di ritirare le dimissioni, e le modalità adottate, che di seguito pubblichiamo.

Era da tempo che non mi capitava di essere tanto d’accordo con il Sindaco della mia Città, ma è durato pochissimo!! Quando protocollando le sue dimissioni a scadenza asseriva che alla base del suo gesto ci fosse la volontà precisa di “rilancio”, una parte di me ha pensato “finalmente”.
Ho pensato che anche il nostro Sindaco avesse inteso imprimere uno scossone decisivo a questi due anni di empasse nella gestione della vita della nostra Nola; che scendendo per le strade della nostra Città avesse visto sporcizia, degrado, caos, povertà, negozi chiusi, spazi negati all’infanzia, all’età adulta, allo sport, alla fruizione per tutti della cultura, ostacoli per i diversamente abili, lentezza e il lassismo della burocrazia della macchina comunale, richieste dei cittadini disattese, servizi minimi e necessari erogati al minimo della decenza, il patrimonio folkloristico e culturale della nostra Festa Eterna ostaggio di improvvisazione, prepotenze e protagonismi. Credevo si fosse vestito di autorità e che, da bravo leader e da ancor più saggia guida della Città, avesse fatto un passo indietro per guardare con una prospettiva nuova l’orizzonte, operare cambi, raddrizzare il tiro e concludere all’insegna della concretezza questo suo secondo mandato.
Sono arrabbiata: all’indomani del ritiro al fotofinish delle dimissioni, quel che resta è il quadro di una spartizione equilibrista e addirittura precaria di ciò che rimane del potere, senza progettualità, senza programmazione, senza alcuna altra idea se non la mera sopravvivenza del piccolo feudo.
Nonostante l’apparenza di piatto rimescolamento degli addendi che non cambia il risultato, dal punto di vista politico, non posso non pensare che, alla base di questo fantomatico “nuovo patto per la Città” da trovare ad ogni costo, ci fosse un disegno che, se possibile, ha ancora meno a che fare con la situazione presente di Nola e molto a che fare con gli scenari futuri, elettorali, della nostra Città e con le probabili ambizioni personali
Quel che emerge, tanto nelle motivazioni che hanno spinto il Sindaco a forzare la mano, quanto nella redistribuzione delle deleghe, è che ad uscire indebolita è soprattutto Forza Italia, a vantaggio di una serie di personalità che, in questi mesi, hanno contribuito a sgretolare la compagine che si era presentata in maniera compatta alla tornata elettorale del 2014, confluendo in rivoli di contiguità e vicinanza sicuramente non chiari e definitivi, fatti di contatti con diversi politici del panorama nazionale.
E non credo che questo indebolimento sia stato casuale: credo facesse parte di un disegno politico.
Se da un lato, dunque, risulta estremamente indebolito dal nuovo assetto Enzo De Lucia, roccaforte di Forza Italia, a vincere sono da una parte i consiglieri del gruppo di Uniti per il territorio, che hanno fatto dell’equidistanza tra i contendenti un’arma di potere e di pressione fondamentale, e dall’altra il nucleo creatosi attorno all’assessore Cinzia Trinchese, eterogeneo e ad oggi difficilmente collocabile in uno specifico perimetro partitico, ma che in un futuro relativamente prossimo potrebbe configurarsi – in uno scenario che si sta replicando anche a livello nazionale con lo sgretolamento di Forza Italia sulla scorta di una ricollocazione dei fuori usciti in altre forze politiche, all’interno di cornici apparentemente speculari a quelle del partito figlio di Silvio Berlusconi.
E allora mi sento legittimata a fare alcune considerazioni: quanto è precaria la geografia politica di questa maggioranza oggi? Qual è la posizione dei riferimenti nazionali che appartengono al nostro territorio, che indubitabilmente hanno giocato, stanno giocando e giocheranno un ruolo di peso adesso e nella prossima tornata elettorale? Quanto è necessario che ci si impegni per poter offrire una alternativa che oggi più che mai deve essere principalmente credibile: è la credibilità la sola arma a disposizione per smascherare le indecisioni e gli equilibrismi e per restituire alla nostra martoriata Città un’ipotesi di gestione finalizzata ad un miglioramento della qualità della vita che, sic stantibus rebus, non può non passare per un adeguamento a degli standard di normalità che ad oggi vergognosamente mancano.

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