sabato 23 Novembre 2024
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A Marigliano concerto del musicista francesce Laurent Monflier

di Loredana Monda

MARIGLIANO – La classica e il blues degli anni Venti senza contaminazioni, di quelli che si suonavano in località come New Orleans sono approdate in città. Nel cuore di Marigliano, al pub Mary Beer, di scena, infatti, pochi giorni fa, sul finire delle festività natalizie, il musicista francese (voce ed armonica) Laurent Monflier, d’origine francese e d’adozione inglese da quando si è trasferito anni fa a Londra.

Accanto all’artista – che vanta collaborazioni importati tra cui quelle con Ronnie Wood e Mick Tylor dei Rolling Stone, nonché Jan Siger – a formare un quartetto costituto per l’occasione anche il bassista Andrea Raguzzino, il batterista Francesco Cutura, il chitarrista Marco Vidino. I quattro artisti hanno dato vita ad uno spettacolo vibrante, brioso, coinvolgente, trasudante della loro passione per la musica. Monflier impegnato in un tour internazionale con tappe in Italia è giunto a Marigliano sulla scorta di un fuori programma, attraverso una amicizia di vecchia data tra musicisti a lui vicini e colleghi locali. Il Mary Beer non si è fatto sfuggire l’occasione d’ospitarlo per un’esibizione conforme alla tradizione ed una vocazione storico – artistica e culturale della città. La gestione del pub – ora affiancato anche da un caffè attiguo – ha adottato sin dall’inizio una strategia di marketing risultata vincente. Ha puntato sul recupero della tradizione culinaria locale, senza dimenticare che tante sono le forme espressive dell’arte. Ha voluto puntare sul radicamento del territorio tanto che lo stesso locale prende il nome (Mary) da Marigliano. Ha attirato clienti sin dall’inizio, per la sua centralità, per la qualità dei prodotti, i prezzi convenienti, la cordialità, disponibilità e familiarità dei proprietari e dei dipendenti. Centrato un primo obiettivo, come dicevamo guardando ad altre forme d’arte, ha dato vita ad un connubio costante tra quella culinaria e musicale. Con spirito mecenate ha iniziato ad ospitare sia musicisti emergenti che navigati attirando un pubblico sempre crescente, eterogeneo per età e ceto sociale. Ha avuto il merito di riportare in strada a prescindere da qualunque cose chi aveva abbandonato le vecchie abitudini e non frequentava più la piazza con la stessa frequenza. Il mariglianese d’hoc era solito, infatti, passeggiare in serata o nei festivi lungo il corso, per sostare per quattro chiacchiere con parenti, amici e conoscenti sotto le storiche “pipparelle” dinanzi al Palazzo Municipale. Un’abitudine questa che negli ultimi anni era andata sempre più scemando, ma che sta ritornando di gran moda, anche grazie al pub e al caffè, nonché ad altri locali ubicati nelle vicinanze. E la città, che ha una struttura urbanistica che da sempre si presta al passeggio, è stata salvata in qualche modo da un futuro da dormitorio. L’altra sera di fronte alla possibilità di un’imprevista esibizione di un artista di fama internazionale, ancora una volta gli organizzatori non si sono tirati indietro.

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