SOMMA VESUVIANA. Senza acqua calda, con infissi mal funzionanti, senza aule adatte, senza sedie e banchi alcuni dei disagi che gli allievi della scuola media che ha la sede in via Bosco a Somma Vesuviana subiscono ogni giorno. Ora alcuni genitori denunciano la situazione e il mancato aiuto del Comune in una lettera che di seguito pubblichiamo.
Gentile Direttrice,
siamo un gruppo di genitori di Rione Trieste i cui figli frequentano la scuola media nel plesso del quartiere che si trova in via Bosco presso un immobile condotto in locazione dal Comune di Somma Vesuviana. Le scriviamo per portare all’attenzione di tutti i sommesi la difficile situazione che stanno ormai vivendo da mesi i nostri ragazzi, a causa di una caldaia mal funzionante, e per proporre una possibile soluzione. Lo spirito con cui scriviamo è quindi informativo e propositivo e non polemico e strumentale. Siamo infatti educati alla collaborazione con le istituzioni e con il Preside della San Giovanni Bosco – Summa Villa e con il Consiglio di Istituto della stessa, all’interno del qual siedono tre consiglieri (su sei della componente genitori) eletti nel nostro plesso, intratteniamo da tempo un rapporto diretto e rispettoso dei ruoli.
Ecco i fatti relativi alla sola questione caldaia –anche se in realtà i problemi del plesso sono tanti: aule piccole, infissi non funzionanti, mancanza di palestra e spazi dedicati, mancanza di banchi e sedie, nonché all’ esterno assenza di segnaletica orizzontale adeguata e visibile, assenza di marciapiedi o marciapiedi non percorribili per presenza di auto o pavimentazione inesistente. Il primo dicembre, mentre in tutte le scuole della Regione Campania venivano accesi i riscaldamenti, nel nostro plesso rimanevano spenti e le lezioni venivano iniziate in condizioni contrarie alle norme sulla sanità pubblica. Il problema, ad oggi otto dicembre, non è ancora risolto; esso non riguarda solo l’accensione del riscaldamento, cosa che dovrebbe essere assolutamente normale nel 2016 in una scuola della Repubblica Italiana, tra i paesi più ricchi al mondo, ma anche la perenne mancanza di acqua calda.
La scuola ha provveduto più volte a segnalare all’Ente la situazione, ma stranamente non si riesce a riparare la caldaia. Anzi quando il giorno 6 u.s. una delegazione di genitori si è recata al Comune non solo non è stata ricevuta né dal Sindaco, né da un suo delegato, ma per di più è stata trattata con sufficienza dal personale degli uffici competenti.
Noi riteniamo che la scuola debba essere un priorità di qualsiasi amministrazione, riteniamo che la salute e la sicurezza dei bambini debbano essere una priorità del Sindaco, che è il massimo responsabile della salubrità sul proprio territorio, riteniamo che i nostri figli abbiano il diritto di frequentare una scuola che possa definirsi tale e riteniamo anche che sia nostro dovere farli frequentare nel quartiere dove vivono alle stesse condizioni in cui potrebbero frequentare in quartieri vicini o in comuni vicini. Le scuole oggi hanno laboratori, sale di lettura, sale di ascolto, palestre coperte e scoperte, ed altri spazi dedicati, noi ora chiediamo semplicemente una caldaia!
Ed ecco la nostra soluzione, semplice, immediata ed efficace: sostituzione della caldaia in danno al proprietario dell’immobile se questi non provvede nei prossimi due giorni. Chiediamo di trovare le aule regolarmente riscaldate alla riapertura del 12 dicembre, proponendo una soluzione efficace e rispettosa del codice civile. Se il Sindaco e l’Amministrazione hanno altre soluzioni facciano pure, ma risolvano definitivamente il problema. Circa centoventi bambini cittadini di Somma Vesuviana, propongono, per il tramite dei loro genitori, una soluzione di immediata attuazione e chiedono di frequentare la scuola riscaldata come previsto dalla legge.
Ci auguriamo che la nostra proposta, o anche una diversa decisa ed adottata da chi di dovere, possa portare alla risoluzione definitiva della questione e che la scuola possa finalmente diventare una priorità degli amministratori locali. La ringraziamo per lo spazio che vorrà dedicarci ed approfittiamo, prima di salutare, per rivolgere due domande all’amministrazione comunale, opposizioni comprese:
– quali sono gli effettivi tempi di consegna del plesso di Via Trentola e chi sono i responsabili del ritardo e che azioni sono state intraprese nei confronti degli stessi?
– anziché le splendide e “fosforescenti” strisce blu di via Aldo Moro e via Mercato Vecchio, appena rifatte, non si potevano fare strisce pedonali ad alta visibilità avanti a tutti i plessi scolastici cittadini?
La salutiamo cordialmente e Le chiediamo di poter aggiornare tra qualche giorno, sempre tramite il Suo giornale, i sommesi sullo sviluppo della questione.
Genitori di Rione Trieste
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