di Emilia Ferrara
NAPOLI. Abbiamo incontrato ed intervistato la scrittrice noir Marilù Oliva, dopo l’uscita del suo romanzo Questo libro non esiste Elliot editore.
La Oliva è tra le voci più incisive e sagaci del romanzo nero italiano. Nata a Bologna, dove insegna lettere alle superiori.
Si occupa da sempre di questioni di genere e ha curato l’antologia “Nessuna più – 40 autori contro il femminicidio”, patrocinata da Telefono Rosa. Collabora con riviste letterarie online ed è caporedattrice di Libroguerriero.
Quando apre un libro, cosa legge prima?
Lo leggo rispettandone l’ordine che ha scelto l’autore. Se poi nel libro non mi piace o ha uno stile sciatto, mi riservo la facoltà di chiuderlo intorno alla cinquantesima pagina, senza nemmeno andare a sbirciare il finale.
Molto clemente, io a volte mi fermo molto prima. Che genere letterario legge abitualmente?
Leggo prevalentemente noir o alta letteratura.
Quale classico le piace maggiormente?
Insegnando lettere alle superiori, mi trovo spesso a rileggermi i classici, sia per variare le lezioni sia perché mi piacciono. Tra i miei preferiti Dante, Manzoni, Kafka, Deledda, Marquez, Borges e gli scrittori russi. Amo anche alcuni latini, come Catullo e Seneca. Ho bisogno di rileggermeli spesso, lo torvo rigenerante.
C’è un libro che ha scritto ed è particolarmente affezionata? Perché?
Sono affezionata a tutti i miei libri. Ma se dovessi sceglierne uno cui dare particolari cure, è il primo: Repetita. Il romanzo è la storia nera di un serial killer e dei motivi che l’hanno spinto a divenire un assassino giustiziere, ripercorrendo le morti celebri della storia. L’ho pubblicato con un piccolo editore che non ha fatto alcun lavoro di editing e l’ha trascurato sia sul piano narrativo che su quello grafico, quindi a breve gli darò le attenzioni che merita. Sto pensando a un proseguimento (visto che il finale era rimasto in sospeso) e sono già in corso le trattative per una prossima edizione.
Il protagonista del suo romanzo è Mathias ha “l’ossessione” del tempo, mi spiega perché?
Mathias è letteralmente incastrato dal dilemma del tempo. Da un lato segue in prima persona la follia del nonno che vuole ingabbiare il tempo e per farlo si accinge a realizzare una macchina del tempo. Dall’altro è protagonista di una recherche – la ricerca spasmodica del manoscritto che ha perso e che cerca di rintracciare facendo la spola tra gli editori – che altro non è se non una rincorsa nel presente, provocata da motivi che affondano le loro radici nel passato e proiettata nel futuro: sono le azioni stesse di Mathias a chiudere il cerchio del tempo.
Qual è il suo rapporto con il tempo?
Io, come molti altri colleghi, sono ossessionata dal mistero del tempo. Chi scrive storie deve necessariamente scontrarsi col fluire del tempo, anche solo per decidere come gestirlo. Deve organizzarlo, spezzarlo, condensarlo e compiere molte altre azioni che ne vìolano lo scorrere naturale, ovvero una progressione nel futuro. Così finisce a volte che ne veniamo risucchiati.
Prossimi programmi?
Nelle prossime settimane proseguirò il tour del tempo, portando in giro per librerie e festival “Questo libro non esiste”, parlando di tempo, di stelle, di senso di inadeguatezza, inettitudine, speranza, ribellione e desideri. Poi leggerò e scriverò: queste due azioni non riesco proprio a sospenderle.
Marilù Oliva oltre alla Trilogia della Guerrera, ha scritto per Elliot Le Sultane (2014), Lo zoo (2015) e Questo libro non esiste (2016).
Nel 2016, per LiberAria Editrice, è uscito un young adult, La Squola.
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