Napoli. Parente di un boss, Carmine D’Onofrio è stato ucciso questa notte alle 2 in un agguato. Il consigliere di Municipalità: “Rabbia per la morte di un23enne”
Si ritorna a sparare nel quartiere Ponticelli, questa notte ad essere ucciso in un agguato di camorra il figlio illegittimo, come riportato dall’ agenzia Ansa, di Giuseppe De Luca Bossa e nipote di Antonio: Carmine D’Onofrio. Il giovane 23enne è spirato all’ospedale di Villa Betania, dove era giunto in gravi condizioni per le ferite riportate nell’agguato mortale. D’Onofrio, incensurato, è stato raggiunto dai colpi d’arma da fuoco mentre era insieme alla compagna convivente, sette i bossoli calibro 45 ritrovati dai carabinieri in via Luigi Crisconio, luogo dell’agguato. Secondo le ultime ricostruzioni degli inquirenti il clan De Luca Bossa ha guadagnato posizioni nello scacchiere malavitoso di Napoli est. L’episodio, anche per l’età della giovane vittima, ha suscitato tanta rabbia e a parlarcene è l’avvocato Stefano Marzatico, consigliere di Municipalità: «Provo rabbia per la morte di un ragazzo di 23 anni, che conoscevo da piccolo e che forse e sottolineo forse avrà preso un’altra strada, questo lo accerteranno gli inquirenti. È chiaro che questa situazione rappresenta il disastro sociale del nostro territorio.
Basta, basta, basta con la camorra, non ne possiamo più di questo clima tetro che si abbatte sui nostri territori. Lo stato intervenga con un poderoso piano di investimenti volto a contrastare fenomeni connessi alla criminalità organizzata tra cui l’evasione scolastica e la disoccupazione: vere malattie della nostra società», il consigliere conclude:«è necessaria una sinergia tra Comune, la Prefettura e la Municipalità. Si determinino aiuti concreti al mondo associativo ed alle istituzioni scolastiche». Sull’accaduto indagano la i militari della compagnia di Poggioreale e del Nucleo investigativo di Napoli, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia.
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