POLLENA TROCCHIA. Una “casa di riposo” per anziani, all’interno perfettamente sistemati e curati circa dieci ospiti tra uomini e donne – ottuagenari e novantenni – ma era abusiva. Quattro le persone denunciate a vario titolo per esercizio abusivo dell’attività e per gli anziani il ritorno da familiari e parenti.
In principio era un’abitazione presa in affitto da un 64enne di Torre del Greco per uso abitativo singolo – almeno ufficialmente sulle carte del contratto stipulato con i proprietari di Pollena Trocchia. Invece, nel giro di qualche mese, quell’appartamento lungo la centralissima via Garibaldi è stato convertito in una “casa di riposo”. Le voci di quell’attività erano iniziate a circolare – benché non ne fosse fatta pubblicità – il via vai di diverse persone era diventato sospetto e per i carabinieri della tenenza di Cercola è partita un’indagine. Una serie di controlli e, infine, la scoperta. Troppi anziani in un solo appartamento che in realtà era stato adibito ad hoc per quegli ospiti “over” della terza età. All’interno di quelle mura domestiche non è stato però denunciato nessun orrore: maltrattamenti, botte, insulti nulla di tutto questo veniva riservato agli ospiti, paganti. Né i militari dell’arma hanno rilevato carenze igienico-sanitarie. Ma resta il fatto che quell’attività era illecita. Sconosciuta al fisco. Scoperte e denunciate in stato di libertà le quattro persone coinvolte per esercizio abusivo di una professione e mancanza di autorizzazioni all’esercizio dell’attività per le case di riposo per anziani. All’interno della casa vi lavoravano, inoltre, due operatrici – di cui una del tutto priva di titoli specialistici e attestato di formazione professionale per l’attività di operatore socio sanitario e assistenziale e dunque anch’essa abusiva. Dalle indagini – non del tutto concluse – è emerso che l’affittuario aveva rilevato l’appartamento diversi mesi prima e in seguito con il supporto di altre tre persone – due di Ercolano e una proveniente da Atripalda (Avellino) – aveva adibito, senza alcuna autorizzazione amministrativa, né dal Comune, né dall’Asl competente, quei locali in una “casa di riposo”. I proprietari dell’immobile si sono detti estranei all’attività ma saranno le indagini a chiarire anche questo aspetto. L’attività è stata così denunciata e bloccata: per gli anziani ospiti in regime di pensione completa – tra i 600 e gli 800 euro al mese – si è trattato di un nuovo trasloco, per i familiari di questi ultimi di riaprire loro le porte e le braccia.
di Patrizia Panico – fonte Il Mattino area sud-costiera
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