SANT’ANASTASIA. Un profilo sempre seguitissimo il suo, aveva imparato dialogare con i tuoi concittadini proprio attraverso il social network Facebook e ad una settimana da quando è stato “liberato” dagli arresti domiciliari l’ex sindaco Carmine Esposito torna a scrivere, raccontando anche quei terribili momenti che hanno preceduto l’arresto da parte dei carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna.
“Buona serata a tutti”, esordisce l’ex politico, “Ci siamo lasciati il 14 dicembre, 4 mesi fa. Era un Sabato mattina, intorno alle 9,00,ero sceso per incontrarmi con il Vice Sindaco ed altri consiglieri a via Romani e via Macedonia per controllare dei lavori…inconsapevole di quello che mi stava per succedere. E’stata una tragedia indescrivibile, devastante,surreale…di un dolore lacerante!
Ma stasera non voglio parlare di questo.Avevo solo il bisogno di riallacciare con tutti voi il nostro antico rapporto e continuare il mio modo di fare nei vostri confronti”. E poi in ultimo una rassicurazione agli anastasiani: “Voglio solo assicurarvi che non ci penserò due volte,se il mio Paese ed i miei concittadini ne avranno bisogno,di dare un frammento del mio cuore anche se questo fosse l’ultimo. Grazie”.
Uno sfogo accolto con affetto da oltre 400 “mi piace”. Tra i commenti tanti “bentornato”, “ti vogliamo bene”, “siamo con te”. A chi invece, in controtendenza con i fan, gli chiedeva di cambiare il nome del profilo “Sindaco Carmine Esposito autorizzato”, non essendo più primo cittadino sono seguite una marea di critiche. Dal “cambia paese” della mamma di uno dei sostenitori più convinti di Esposito a quello più filosofico di una nota dirigente scolastica: “Le polemiche lasciano il tempo che trovano le innescano chi non ha altro da fare nella vita che guardare l ‘esteriorita’ e mai l’interiorità! Adesso Carmine apri le ali e vola, vola verso mete lontane recuperando i 4 mesi persi. Non guardarti indietro ma accendi il motore della vita e vai avanti! A proposito, su Facebook non ti sei perso niente!”. Visti i presupposti pare proprio che Facebook tornerà ad “infiammarsi”.
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